Perdita di coscienza
(svenimenti)
Se non esistono particolari
traumi cranici sono dovute ad una caduta della pressione arteriosa (la
minima scende al di sotto dei 60 mm di mercurio) la quale non è
più in grado di trasportare al cervello un'adeguata quantità
di sangue e quindi di ossigeno. La loro risoluzione consiste quindi nel
favorire il ritorno del sangue al cervello. Si distinguono due forme di
perdita di coscienza: le forme di perdita parziale (dette lipotimie) e
le forme in cui la perdita di coscienza è totale (collassi o sincopi).
Anche se questa distinzione non si riflette poi sulle prime procedure di
soccorso, ne conserviamo la distinzione. Attenzione che non si tratti di
un diabetico. Quando una persona sviene, ed ancor più quando la
si ritrova già svenuta può essere importante far attenzione
che non si tratti di diabetico in crisi ipoglicemica (generalmente questa
persona dispone di un tesserino che informa di tale condizione). Una crisi
ipoglicemica può essere facilmente superata somministrando dello
zucchero.
Lipotimia
E' caratterizzata da senso
di mancamento, pallore, sudorazione abbondante, nausea; il polso si mantiene
buono. La coscienza non viene perduta completamente. Le cause sono numerose
e vanno dalla fame, all'eccessiva fatica, alle emozioni, ad un ambiente
surriscaldato etc. La lipotimia viene avvertita dalla persona stessa che
spesso provvede da sola ad assumere la posizione sdraiata per evitare il
rischio di perdere completamente la coscienza.
Collasso
o sincope
E' caratterizzato da perdita
di coscienza completa e transitoria. Il tutto in genere avviene in maniera
rapida ed improvvisa senza segni premonitori. La persona al suo risveglio
non ricorda e si domanda cosa gli sia accaduto. Numerose sono le cause
che possono provocare un collasso: un forte dolore, la vista del sangue,
una forte emozione, la vista di una frattura esposta etc
Cosa fare
1
- Sdraiare la persona sulla schiena cercando che la testa sia più
bassa del corpo: tenere leggermente sollevate le gambe.
2
-
Slacciare gli indumenti stretti (cravatte, reggiseno, cinture dei calzoni,
gonne).
3
-
Applicare impacchi freddi sulla fronte ed alle tempie.
4
-
Se la persona si trova in ambiente chiuso aprire le finestre e far circolare
aria.
Possibilmente agitare un
giornale sul viso.
5
- Una volta che la persona ha ripreso conoscenza è importante che
rimanga sdraiata. Non somministrare alcolici. Può essere utile somministrare
una bevanda tiepida zuccherata.
Malesseri
provocati dal caldo
-Colpo
di calore-
Il colpo di calore si manifesta
quando a causa dell'umidità ambientale elevata, favorita anche dalla
temperatura, l'organismo non riesce a garantirsi un'adeguata dispersione
del calore tramite la vasodilatazione e la sudorazione (che come è
noto servono a conservare la temperatura fisiologica dei 37ºC).
Prevenzione
Va prevenuto attraverso l'uso
di vestiti appropriati che consentano la traspirazione della pelle (attenzione
quindi alle tute ed ai vestivi di materiale sintetico che non lasciano
traspirare la pelle in maniera sufficiente); i locali di lavoro devono
essere adeguatamente ventilati e, durante le ore più calde, il lavoro
muscolare deve essere ridotto al minimo.
Sintomi
Debolezza, pallore, respiro
affannoso e frequente, mal di testa, elevato numero dei battiti cardiaci
(tachicardia), sudorazione fredda; talora perdita di coscienza.
Cosa
fare:
Spostare la persona interessata
(o sé stessi quando si percepisce una sensazione di malessere) in
ambiente fresco ed arieggiato ma privo di correnti; stenderla supina, con
la testa leggermente più bassa del corpo oppure con le gambe leggermente
sollevate; coprirla con una coperta, far bere acqua leggermente salata.
Possono essere utilizzati analettici e cardiotonici. Di fronte ad una sintomatologia
molto forte e persistente conviene chiamare il medico.
Colpo
di sole o insolazione
Il colpo di sole si manifesta
a causa di un'esposizione prolungata al sole a capo scoperto. Il quadro
è reso più complicato dall'affaticamento dovuto a stanchezza
muscolare. La prevenzione pertanto è basata sull'uso di copricapo,
in particolare di copricapo che lascino trasudare il cuoio capelluto.
Sintomi
Prostrazione che in genere
inizia in maniera improvvisa, senso di nausea, respiro difficoltoso, tachicardia.
Sopraggiunge febbre elevata, la pelle diventa secca e priva di sudore
Cosa
fare
Portare la persona coinvolta
in luogo fresco e ventilato, fare degli impacchi freddi. La testa deve
essere sollevata al fine di garantire una buona escursione respiratoria.
In presenza di disturbi cardiaci è indispensabile la presenza del
medico.
Lo
shock
Si tratta di uno stato di
depressione organica generale con caduta della pressione arteriosa che
si può manifestare anche a distanza di alcune ore dalla causa che
l'ha provocato. Lo stato di shock si può verificare in persone che
hanno subito una forte emozione, un trauma violento, un trauma interno,
un'emorragia, un'ustione, un congelamento, che hanno utilizzato certi farmaci
(barbiturici, diuretici, vasodilatatori), o sono state punte da insetti
verso cui sono allergiche.
Sintomi
A seconda dell'intensità
dei sintomi lo shock si può manifestare nei seguenti stadi, espressione
di un aggravarsi della condizione:
1
- Primo stadio (stato di preshock)
2-
Secondo stadio (shock moderato
3
- Terzo stadio (shock severo)
Poichè nella cura
dello shock la prevenzione rappresenta un aspetto fondamentale è
molto importante prevedere il rischio di shock in tutte le persone traumatizzate,
che hanno subito una forte emozione, con emorragie etc. e/o coglierne i
primi sintomi già in fase precoce.
- Nel primo stadio la persona
sente il cuore battere irregolarmente, ha freddo ed è pallida, la
pressione è moderatamente abbassata.
- Nel secondo stadio la
pressione si abbassa molto, la persona diventa irrequieta, unghie e labbra
diventano cianotiche, la cute madida di sudore freddo.
- Nel terzo stadio il cuore
è molto irregolare e frequente, la respirazione è superficiale
e frequente, la pressione arteriosa diminuisce ulteriormente (sia a livello
di massima che di minima). Lo stato mentale è confuso e compare
un'invincibile sonnolenza.
Cosa
fare
-Trattamento dello shock
Lo stato di shock è
una grave condizione a rischio che può evolvere portando alla morte.
In particolare le persone a rischio devono essere tenute in osservazione
per alcune ore cercando di cogliere l'insorgenza dei primi sintomi, allo
stadio di preshock (il cuore batte forte, la pelle è pallida e fredda).
In questo caso è necessario:
- far sdraiare la persona
sulla schiena;
- coprirla con una coperta
calda;
- chiamare il medico
- nel caso in cui la persona
presenti i sintomi di uno stadio di shock più avanzato è
necessario chiamare l'ambulanza.
- in attesa dell'arrivo
del medico e/o dell'ambulanza tenere controllata la funzione respiratoria
e se necessario intervenire con la respirazione artificiale. E' utile anche
poter raccogliere notizie sulle possibili cause.
- Trattamento della causa
determinante lo shock
Spesso lo shock interviene
anche in assenza di lesioni anatomiche evidenti (fratture, emorragie, etc).
Altre volte si accompagna a lesioni evidenti (fratture in genere, fratture
esposte, ustioni, etc) in questo caso è spesso richiesto l'intervento
di urgenza anche su di esse (ad esempio dominando eventuali emorragie o
immobilizzando eventuali fratture).
Piccole
ferite e contusioni
Piccole ferite
Il principio base del trattamento
di una ferita è l'allontanamento del materiale estraneo che può
provocare infezione e l'arresto dell'emorragia.
1-Lavarsi
accuratamente le mani con acqua e sapone.
2-Detergere
la ferita con acqua corrente, eventualmente sapone, al fine di togliere
lo sporco.
3
-Se si tratta di una ferita da punta, con una leggera pressione, favorire
il sanguinamento al fine di portare lo sporco in superficie.
4
-Schegge
o piccoli frammenti possono venir rimossi con una pinzetta o con aghi sterilizzati
(fatti bollire o passati alla fiamma e poi fatti raffreddare). non rimuovere
grossi frammenti o frammenti penetrati in profondità. Per pulire
una ferita sporca da terra, sabbia etc ci si può aiutare con una
garza sterile o uno spazzolino da denti morbido.
5-Lavare
ulteriormente la ferita con acqua corrente e lasciare che si asciughi all'aria.
6
-Se i lembi di una ferita sono aperti unirli con un cerotto.
7
-Fasciare la ferita con garze e cerotti, soprattutto se si trovano in sedi
particolarmente esposte al rischio di sporcarsi.
8
-Tenere la ferita in osservazione al fine di evitare la comparsa di infezioni.
Importante: accertarsi se
la vaccinazione antitetanica è ancora valida.
Cosa
fare in presenza di corpi penetrati in
profondità
(chiodi,
grosse schegge di vetro, legno etc.)
1
- Ricorrere sempre all'intervento del medico
2
- Se si deve trasportare la persona traumatizzata, oltre a fermare l'emorragia,
cercare di fissare l'oggetto, applicando attorno ad esso una garza robusta
o un panno, o tenendolo fermo creando una piccola "impalcatura" (ad esempio
un bicchiere di carta) che lo conservi immobile durante il trasporto.
3
- Se sono interessati gli arti immobilizzarli durante il trasporto.
Attenzione! una ferita può
anche nascondere lesioni d'altro tipo come ad esempio fratture. Se la o
le ferite interessano il viso ed il collo il trauma che le ha provocate
può avere causato danni alla colonna vertebrale. La persona traumatizzata
va pertanto trattata come nei traumi alla colonna vertebrale.
Contusioni
Una contusione si verifica
quando una parte del corpo viene colpita da un corpo largo o smusso che
provoca uno schiacciamento. La pelle superficialmente rimane integra, ma
i tessuti molli sottostanti possono essere danneggiati. In particolare
il sangue può uscire dai vasi, piccoli e meno piccoli, e formare
una raccolta tra i tessuti (ematoma).
1
- Sulla parte contusa applicare immediatamente del ghiaccio (questa procedura
va bene anche se la contusione ha interessato delle articolazioni).
2
- Sistemare la persona traumatizzata in modo che la parte contusa si trovi
sopra il cuore (per circa un quarto d'ora se la contusione è lieve,
un'ora o più se la contusione è ampia).
3
- Se dopo 24 ore la contusione rimane dolorante e gonfia applicare impacchi
caldi e umidi.
Un caso
particolare: l'amo da pescatore
Poche persone non hanno mai
pescato e poche persone non si sono mai infilate un amo in una mano o in
un'altra parte del corpo. Poche persone pertanto non sanno quanto sia difficile
estrarre un amo a causa della sua conformazione. Le procedure sotto riportate
possono pertanto risultare utili.
1-
Se l'amo è penetrato nella pelle solo con la punta della testa effettuare
l'estrazione a ritroso.
2
- Se è penetrata l'intera testa è bene lasciare l'estrazione
a persona esperta. In assenza di questa procedere nel modo seguente:
- Spingere l'amo al fine
di far uscire la testa da un'altra parte in un tragitto il più breve
possibile
- Tagliare la testa con
delle pinze
- Estrarre a ritroso la
restante parte dell'amo
- Lavare la ferita con acqua
e sapone e ricoprirla con garza
- Verificare l'efficacia
della vaccinazione antitetanica.
Pronto soccorso
in acqua
Tuffi
e cadute in acqua poco profonda
Il problema principale di
chi subisce un trauma per cadute o tuffi in acque poco profonde è
il trauma per il quale è necessario ipotizzare l'interessamento
del collo, della schiena e del cranio.
- Nel prestare i primi soccorsi
pertanto è importante garantire la rigidità della persona
traumatizzata e non piegarne il collo.
- Se si dispone di un'asse
sospingerla sotto la schiena; se non si dispone di un sostegno rigido con
cui garantire la rigidità della persona è bene tenere il
traumatizzato a pelo d'acqua sino a che non giungono soccorsi.
Caduta e permanenza
in acque ghiacciate
Si parla in questa sede di
persone cadute in acqua ghiacciata per rottura di una lastra di ghiaccio
ricoprente la superficie ad es. di un fiume, di un laghetto etc. Chi soccorre
una persona caduta in acqua ghiacciata deve fare molta attenzione al fine
di non cadere a sua volta nell'acqua (pertanto può essere utile
disporre di altri aiuti): non portarsi sul bordo del ghiaccio, fare una
catena umana, utilizzare una scala rovesciata e scivolare su di essa fino
a raggiungere l'infortunato, utilizzare funi anche di fortuna etc.
- E' importante rassicurare
la persona e raccomandarle di stare con le braccia distese sulla lastra
di ghiaccio senza tentare di arrampicarsi. Una volta raggiunta la persona
farla scivolare sul ghiaccio senza farla camminare al fine di evitare che
il ghiaccio si rompa ulteriormente.
- E' importante ricordare
di non desistere dal ricercare una persona caduta nell'acqua ghiacciata
dal momento che il freddo rallenta le attività vitali e quindi favorisce
la sopravvivenza.
Cosa fare
per rianimare una persona salvata dall'acqua
1
- Rilevare la presenza dell'attività respiratoria
2-
Per far ciò porre l'orecchio vicino alla bocca della persona ed
osservare il torace
3-
Se si rileva l'assenza dell'attività respiratoria, iniziare la rianimazione
4
-
Se l'attività respiratoria è conservata cercare di prevenire
lo SHOCK (sollevare leggermente le gambe, coprirla con coperte etc. vedere
pag 43) e farle assumere una posizione che favorisca il drenaggio dell'acqua
dalla bocca. Posizione di drenaggio:
Sdraiare la persona sul
fianco, con il braccio che sostenga la testa. Al fine di evitare che scivoli
verso il basso accavallare la gamba superiore su quella inferiore.
5
-
Se manca l'attività respiratoria iniziare con le tecniche di rianimazione:
- tappare il naso dell'infortunato
- appoggiare la bocca sulla
sua, facendola aderire bene
- NEGLI ADULTI: immettere
alcuni (quattro) getti d'aria rapidi e vigorosi (l'acqua contenuta nelle
vie aeree viene spinta nei polmoni liberandole)
- Nei BAMBINI: appoggiare
la bocca alla bocca ed al naso del bambino e procedere con 4 getti d'aria
non molto vigorosi
- continuare la respirazione
senza mai piegare all'indietro la testa della persona
- una volta ripristinata
l'attività respiratoria comportarsi come nel punto precedente.
I traumi
che coinvolgono il capo:
Bocca
Un trauma che coinvolge la
bocca determina in genere un abbondante sanguinamento tale da impressionare
spesso sia la persona infortunata che i soccorritori. E' necessario mantenersi
calmi e provvedere a bloccare l'emorragia. Nei traumi della bocca inoltre
è necessario che la persona interessata eviti di ingerire il sangue
causa di nausea e vomito. Si può ottenere ciò facendo sedere
la persona con il capo leggermente inclinato verso l'avanti.
Denti
In caso di perdita di un
dente in un trauma può essere utile:
- fermare il sanguinamento
della gengiva applicando un fazzoletto o un tampone di garza e premendo;
- recuperare il dente il
più presto possibile ed immergerlo, possibilmente, in un bicchiere
di latte freddo senza lavarlo con acqua (se il reimpianto avviene entro
90 minuti c'è il 50% di possibilità di successo);
- recarsi immediatamente
da un dentista o al pronto soccorso con il dente.
Labbra, lingua,
gengive e palato.
L'emorragia va fermata con
compresse di garza tenute in sede dai soccorritori o dallo stesso ferito.
N.B. Nei casi sopradescritti
l'intervento medico si rende assolutamente necessario quando l'emorragia
va oltre i 15 minuti; le ferite sono vaste e richiedono dei punti; se le
ferite sono state provocate da oggetti sporchi e/o se il ferito non è
protetto da un'adeguata vaccinazione antitetanica.
- Naso -
Epistassi
Consiste nella fuoriuscita
di sangue dal naso. Molto frequente nei traumi al naso ed alla testa può
comunque avvenire per cause non traumatiche come raffreddori, pressione
alta, influenza etc.
Epistassi
spontanea
Nel
bambino
L'epistassi non provocata
da traumi è frequente nel bambino dove non desta alcun allarme.
Per
bloccarla
far sedere il bambino con
la testa in avanti e la bocca aperta al fine di evitare che il sangue venga
inghiottito. Tenere premute le narici per circa 10 minuti. Può essere
utile porre del ghiaccio sulla fronte. Se dopo 10 minuti di compressione
l'emorragia non si è arrestata, premere le narici per altri 10 minuti.
Una volta arrestata l'emorragia evitare di soffiare il naso per qualche
ora.
Nell'adulto
Un'epistassi non giustificata
da traumi può destare preoccupazione ed è pertanto necessario
risalire alla causa (ipertensione, cardiopatie, terapia anticoagulante,
etc). Evitare di bloccare immediatamente l'emorragia soprattutto se la
persona è affetta da ipertensione. Se ne consiglia il trasporto
al Pronto Soccorso. Ad ogni modo per bloccare bloccare un'epitassi anche
nell'adulto seguire le procedure riportate in precedenza. La testa va tenuta
in avanti; le narici compresse. Invitare la persona a non deglutire il
sangue.
Epistassi
provocata da traumi
- Si può trattare
di un trauma coinvolgente solo il naso oppure la testa ed il cranio (in
questo caso vedere anche pag. 49).
- Se è provocata
da fratture delle ossa del naso, trattare la persona come nel caso dell'epitassi
spontanea:
- in un trauma nasale la
sede è molto dolorante; spesso vi è deformità, gonfiore,
ferite aperte (in questi casi dopo i primi interventi di emergenza la persona
va portata dal medico).
- tenere la persona seduta,
con il capo leggermente chinato in avanti.
- fornirla di un panno pulito,
bagnato con acqua fredda ed invitarla a comprimere la parte. (far fare
questa procedura alla persona interessata al fine di evitare di procurarle
dolore).
- invitarla a non ingerire
il sangue.
Occhio
Un'emergenza a carico dell'occhio
può interessare lo sportivo per molteplici fattori. Nelle righe
seguenti ci occupiamo dei seguenti tre aspetti:
- Contusioni e ferite
- Presenza di corpi estranei
- Effetti delle radiazioni
solari.
Regole
generali
- E' bene che un occhio ferito
o contuso con un corpo estraneo di difficile rimozione rimanga immobile
per evitare che venga graffiata o lacerata la congiuntiva, ossia la sottile
membrana che riveste l'occhio esternamente.
- Per evitare che un occhio
si muova è necessario coprirli entrambi perchè essi si muovono
in parallelo e l'occhio sano rimastro scoperto trascinerebbe nei suoi movimenti
quello traumatizzato.
- gli occhi vanno bendati
senza provocare pressioni anche quando vi è emorragia.
Rimozione
di corpuscoli e di corpi estranei
E' una procedura delicata.
Si deve infatti evitare di provocare danni alla congiuntiva probabilmente
già graffiata. Importante è la lacrimazione: da sola potrebbe
rimuovere i corpuscoli più piccoli. Alternativamente può
esser utile un lavaggio con acqua tiepida spruzzata, possibilmente con
un contagocce. Se il corpo estraneo è conficcato, non rimuoverlo
ma portare la persona al pronto soccorso con entrambi gli occhi tappati.
Corpo
estraneo di grosse dimensioni
Se le dimensioni dell'oggetto
non consentono la chiusura della palpebra proteggere l'occhio con un cono
formato da un bicchierino fissato saldamente con un cerotto. Anche in questo
caso va chiuso anche l'altro occhio.
Congiuntivite
da radiazioni solari
In caso di eccessiva esposizione
ai raggi solari (frequente in montagna) senza adeguata protezione si può
verificare un'infiammazione della congiuntiva, denunciata dalla persona
come "sabbia dentro l'occhio". Non far fregare gli occhi. Coprirli con
una benda e portare la persona al pronto soccorso.
Orecchio
Possono interessare lo sportivo
i traumi coinvolgenti l'orecchio esterno e traumi interni.
Traumi
esterni
I traumi esterni possono
danneggiare il padiglione dell'orecchio sino a determinarne un completo
distacco. Il trattamento d'urgenza rientra nel trattamento generale delle
ferite: tamponare la ferita (in caso di completo distacco recuperare la
parte recisa) e recarsi al pronto soccorso.
Traumi
interni
La fuoriuscita di un liquido
chiaro e/o di sangue dal condotto uditivo dopo un trauma può significare
la frattura della base cranica.
Contusione e commozione
cerebrale
Contusione
cranica
Avviene tutte le volte che
si batte il capo contro un corpo solido o un corpo solido colpisce il cranio.
Si può manifestare un lieve stato di shock con breve perdita di
coscienza (può durare alcuni minuti), con ripresa completa delle
funzioni.
Cosa
fare
Il pericolo maggiore è
il rischio di insorgenza tardiva di un'emorragia intracranica. Tale emorragia
non avendo la possibilità di espandersi verso l'esterno, a causa
della rigidità della calotta cranica, può determinare compressione
del cervello. E' buona norma quindi tenere in osservazione la persona interessata
da una contusione cranica e farla visitare da un medico.
Come
riconoscere l'insorgenza di una emorragia intracranica
Essa si annuncia con intontimento
della persona traumatizzata la quale nel giro di pochi minuti o di ore,
talora anche di giorni, presenta rallentamento del respiro ed evidente
diminuzione della temperatura corporea (sintomi cosiddetti bulbari). Se
l'emorragia coinvolge centri nervosi si avranno i segni della loro compromissione
(paralisi degli arti, dilatazione della pupilla etc).
Cosa
fare
Trasporto immediato della
persona in ospedale.
Commozione
cerebrale
Si intende per commozione
cerebrale un complesso di sintomi che vengono subito dopo un violento scuotimento
dei centri nervosi a causa di azioni meccaniche dirette o indirette, brusche
e violente che si esercitano a carico del cranio. Se in qualche caso la
commozione cerebrale può portare al coma ed anche alla morte nella
maggior parte dei casi regredisce in maniera completa in un tempo più
o meno lungo.
Sintomi
1
- Perdita della coscienza immediatamente dopo il trauma (può durare
da qualche istante a qualche giorno)
2
- Rilasciamento muscolare completo
3
-
Abolizione dei riflessi
4
- Pallore del volto
Differenze rispetto allo
shock: mentre nello shock esiste uno stato di coscienza anche se obnubilato
ed il polso è lento (bradicardico) nel commozionato si ha una perdita
totale di coscienza.
Cosa
fare
1
- Liberare la persona da ogni indumento che gli rende difficile la respirazione.
2
- Fare assumere una posizione adatta con la testa sempre declive, il capo
deve essere sempre in un piano più basso rispetto al torace affinchè
una maggior quantità di sangue possa affluire al cervello ed al
fine di evitare che la persona craniolesa ingurgiti, ostruendo le vie aeree
superiori, sostanze estranee come il sangue proveniente da lesioni interne,
materiale vomitato, eventuali apparecchi di protesi dentaria etc, rischiando
in tal caso la morte per soffocamento. Se si dovesse intervenire con la
respirazione artificiale è bene praticare quella bocca a bocca al
fine di evitare che manovre di compressione toracica possano provocare
danni ai polmoni a causa di fratture costali (in questo tipo di traumatizzati
c'è sempre il rischio che altre zone dell'organismo siano state
coinvolte).
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