Un integratore che fa discutere |
Ancora ci si chiede se l'assunzione di integratori a base di creatina possa essere utile a chi fa sport o non serva invece a niente. In realtà non c'è una risposta univoca: bisogna distinguere fra diversi tipi di atleti e di attività.
È una peptide, una molecola proteica che si trova in molti tessuti dell'organismo, ma soprattutto (95% del totale) nei muscoli. La quantità varia da individuo a individuo e nella stessa persona da un momento all'altro. Si va da un massimo di 4,6 grammi a un minimo di 3 grammi per ogni chilogrammo di muscolo (si può calcolare che nella muscolatura di un uomo di 70 chili, ci siano da 80 a 130 grammi di creatina).
La sintesi avviene nel fegato e nei reni a partire da tre aminoacidi: arginina, glicina e metionina. Attraverso il sangue viene traspostata fino ai muscoli. La quantità prodotta dall'organismo, in molti individui, è insufficiente a compensare le perdite quotidiane che sono più accentuate in chi si allena intensamente. Per fortuna anche mangiando carne si assorbe facilmente parte della creatina che vi è presente.
Tra queste ultime sicuramente i vegetariani e
coloro che mangiano poca carne, chi ha abbondante perdita di creatina,
chi ne ha una ridotta produzione da parte del fegato e dei reni.
L'atleta che ha poca creatina ha anche minor
efficienza muscolare rispetto a quello che ne ha molta.
È proprio questo genere di atleta a trarre
i maggiori vantaggi dall'assunzione della creatina, eventualmente accompagnata
da carnosina. Chi invece ne ha già il massimo possibile (4,6 grammi
per chilogrammo di muscolo) non avrà nessun miglioramento della
prestazione prendendo integratori a base di creatina.
Più semplicemente si può prendere
l'integratore per qualche giorno e osservare la presenza di miglioramenti.
Spesso chi è carente di creatina e quindi può trarre vantaggio
dall'integratore ha un innalzamento del peso corporeo.
DOSAGGI
I primi a fare uso di creatina sono stati gli
atleti svedesi subito seguiti dai velocisti britannici. Ne prendevano a
dosaggi altissimi: circa 30 grammi al giorno. Oggi si tende a pensare che
bastino quantità più ridotte.
In particolare dopo i primi 3 o 4 giorni a 0,10
- 0,15 grammi per chilogrammo di peso corporeo (da
7 a 10,5 grammi al giorno per un soggetto di 70 chilogrammi),
si riduce il dosaggi a 1/3 circa (si arriva
a circa 3 grammi) come dose di mantenimento.
La creatina in compresse o bustine viene assimilata
facilmente. Viceversa non si riesce ad assorbire la fosfocreatina presa
per bocca. D'altra parte, tranne nei momenti di massimo impegno, non esistono
problemi per la trasformazione della creatina in fosfocreatina.
Ogni mese o due può essere utile sospendere l'assunzione della creatina in coincidenza con periodi in cui non ci si allena in modo intenso e non si fanno gare.
La creatina funziona unita all'ATP per somministrare energia nei distinti processi: contrazione muscolare, sintesi proteica, trasporto di minerali ed elettrolit, ecc, di modo che la capacità e la durezza dell' allenamento dipende dai livelli di ATP. Sarà possibile allenarsi più intensamente e per più tempo conseguendo quindi più progresso sportivo. I livelli di creatina sono strettamente legati alla crescita muscolare, alla resistenza e al rendimento. Egualmente, è noto che l'aumento di questi livelli riduce la produzione di ammoniaca nel muscolo e ritarda la creazione di acido lattico. Le diete vegetariane, la restrizione di calorie, l'allenamento rigoroso, fanno che manchi la creatina, e pertanto i supplementi sono molto adeguati (giacchè l'esaurimento progressivo della creatina non solo compromette la durata e l'intensità delle contrazioni muscolari ma induce anche altri processi che affrettano i propri depositi di creatina muscolare).
A causa del significato fisiologico della creatina
appare sorprendente che tale sostanza sia stata
"scoperta" così tardivamente nella medicina
dello sport. La fosfocreatina rappresenta il più importantetrasportatore
di energia per la produzione energetica anaerobica. Un muscolo sotto sforzo
ha utilizzato teoricamente le sue riserve
di ATP già dopo 1-2 secondi. Di seguito il muscolo "vive" per circa
30-45 sec. grazie alle sue riserve di fosfocreatina,
le quali permettono un’immediata nuova sintesi di ATP.
Successivamente l’organismo deve ottenere energia
per via anaerobica mediante il catabolismo del
glicogeno. Soltanto
dopo 20-30 min. si ricorre alla fonte energetica fornita dai lipidi.
Nell’uomo il pool di creatina di circa 120 gr
è immagazzinato fino al 95% nella muscolatura scheletrica.
L’organismo perde giornalmente circa 2 gr di
creatina a seguito dell’escrezione urinaria dei suoi
cataboliti. Questa quantità viene sostituita
giornalmente grazie all’alimentazione (circa 1 gr) ed alla
sintesi organica (circa 1 gr). Come la L-carnitina
anche la creatina è presente soprattutto nella carne
rossa. La creatina introdotta per via alimentare
viene rapidamente trasportata nel sistema
muscoloscheletrico attraverso il fegato; i 2/3
di questa vengono fosforilati a fosfocreatina.
La creatina è divenuta in breve tempo
uno dei più importanti elementi integrativi della nutrizione ed
attualmente non può essere ignorata da
parte dei migliori sportivi.
Il pool organico della creatina puòessere
aumentato più del 20% grazie ad un "boostering" (rispettivamente
20 gr per 5 giorni).
Altri studi hanno rilevato addirittura un aumento
fino al 50%. Al termine di una tale terapia di 5 giorni è sufficiente
una dose di mantenimento di 2 gr/die per conservare la riserva di creatina
muscolare. Balsom ed All in uno studio effettuato nel 1993 su 16
uomini raggiunsero i seguenti risultati: il
gruppo trattato con creatina poté mantenere
più a lungo le proprie capacità al termine di uno sforzo
intenso di tipo cicloergometrico, presentando
quindi una migliore performance nello "sprint finale". Ridotti valori ematici
di lattato e di ipoxantina indicarono un’aumentata percentuale di risintesi
di ATP che aveva come conseguenza una maggiore "potenziale capacità
anaerobica".
Birch giunse allo stesso risultato dopo
il rilievo di ridotti valori serici di ammoniaca.
Earnest rilevò in 10 sollevatori
di pesi allenati un aumento dei parametri prestativi nei confronti del
gruppo trattato con placebo (peso sollevato). Inoltre
aumentò la massa corporea priva di grasso.
Viru indagò il rendimento dei mezzofondisti
e nel gruppo trattato con il preparato si rilevò, dopo tests
intermedi di 4x1000 m e dopo 4x300 m, un miglioramento sia dei tempi totali
che di quelli individuali sui 1000 e sui 300 m.dopo aver potuto confermare
in diversi studi un migliorato rendimento fisiologico nei soggetti sani.
Gordon ed all verificarono l’effetto della
creatina somministrata ad alte dosi (20 gr per 10 giorni) su pazienti cardiopatici
cronici. Essi verificarono che sia il volume cardiaco/minuto a riposo che
sotto sforzo non era aumentato. Peraltro vennero rilevati valori muscolari
di creatina aumentati(+ 17%) ed un rendimento migliorato del 10% (cicloergometria)
e del 21% (attrezzo per sviluppare la forza, ad una gamba).
L'energia per la contrazione del muscolo è
data dall'ATP ( ADENOSINTRIFOSFATO) che dividendosi in ADP
(ADENOSINDIFOSFATO)+P (FOSFORO) libera energia chimica.
Normalmente le scorte di ATP presenti nel muscolo
sono sufficienti nello scatto veloce solo per circa 2 secondi.
Per ripristinare l'ATP entrano in gioco
:
Prima che i processi metabolici di GLICOLISI e di LIPOLISI siano in grado di fornire livelli di ATP adeguati alle esigenze muscolari trascorre un certo periodo di tempo ed è in questo intervallo che la CREATINA-FOSFATO provvede alle risintesi di ATP ed al trasporto dell'energia dai mitocondri dove avviene il metabolismo degli zuccheri e dei lipidi alle fibrille muscolari.
La CREATINA è un oligopeptide
( piccola proteina) presente nel corpo umano quasi esclusivamente a livello
del tessuto muscolare,(95%) al 70 % come creatina - fosfato.
Il contenuto nel muscolo fresco e' di 3- 4,5
gr. x kg. I livelli di creatina sono garantiti da sintesi endogene e da
apporto dietetico.
Introdotta con la dieta , la creatina viene stoccata
nel muscolo, principalmente nelle fibre rapide bianche e in misura leggermente
ridotta nelle fibre muscolari lente rosse.
Il fabbisogno giornaliero per compensare la perdita
sotto forma di creatina è di 2 gr. di cui 1 gr. è sintetizzato
dal fegato. Si può quindi affermare che l'apporto esterno sia di
circa 1 grammo.
NOTA BENE :